In Alias ci sono figure quasi autoctone, che sono nate e cresciute professionalmente nei vari settori ed hanno a loro volta contribuito, di reparto in reparto, a far evolvere l’azienda rimanendo sempre collegati, a doppio filo, gli uni agli altri.
La lunga corsa commerciale di Alias, in questi primi 20 anni, ha toccato importanti traguardi.
Era l’alba del duemila. Alle certezze del quieto vivere, da neo disegnatore tecnico Giovanni Alberti preferì l’incerto, buttandosi in un ruolo molto meno definito e in continuo divenire. Poco più che ventenne, rimase affascinato dal progetto imprenditoriale di Dario Vaccari: molto sfidante, con enormi margini di crescita, ma allo stesso tempo potenzialmente rischioso, tanto sulla carta quanto sul mercato (allora già ben presidiato e saturo). Forte dell’esperienza maturata in un’altra azienda del settore, Giovanni decise di lanciarsi e di accettare la sfida. Il percorso che lo attendeva era lungo, spesso in salita, ma le lunghe distanze lo avevano sempre stimolato. Il gusto per la sfida, fast o slow che fosse, lo vedeva entrare in azienda con un curriculum da progettista CAD per poi consolidarsi in veste di direttore commerciale di Alias. Certo, lungo il cammino sono state estremamente formative e fondamentali le esperienze nei reparti assistenza e post-vendita nonché area qualità e certificazioni, ma la sua attitudine al rapporto col cliente ha prevalso sino a diventare il suo focus. Chi entrava in Alias in quegli anni, all’alba del duemila, sapeva quello che lasciava ma non quello che avrebbe trovato (o non trovato) da lì a qualche mese. Parliamo di mesi perché il tempo correva veloce e tante sono le evoluzioni che hanno visto l’esigua forza commerciale degli albori diventare, oggi, una moderna e strutturata rete di circa 40 professionisti dispiegati su più fronti e attivi in più regioni. Soprattutto all’inizio, quando ancora questo sparuto team era distribuito in maniera disomogenea e poco strutturata, la figura del fondatore era centrale. Dario Vaccari ricopriva anche il ruolo di direttore commerciale, ma ben presto a Giovanni venne affidato il compito di gestire alcune delle aree più impegnative e dopo l’exploit di Alias del 2008, venne ufficializzato -quasi fisiologicamente- il suo ruolo di direttore commerciale.
Tra i tanti episodi in ambito lavorativo, Giovanni ricorda con vivida curiosità un aneddoto occorso durante un evento fieristico presso il vecchio ente fiera di Milano, dove era stata organizzata una dimostrazione “live” di tentativo di scasso ai danni di alcune porte blindate dei marchi presenti in quella memorabile rassegna. C’era un pubblico attento e selezionato: clienti, rivenditori, distributori, titolari di showroom, agenti, giornalisti e ovviamente tanti, forse tutti, i concorrenti. E c’erano diverse porte blindate di altrettanti brand pronte per essere “aperte” da un abile figurante armato di piede di porco ed altri attrezzi. A turno ogni azienda doveva commentare sul palco – e in tempo reale – le caratteristiche della propria porta blindata mentre “l’energumeno” tentava in un tempo predefinito di pochi secondi, con forza ed astuzia, di forzare serrature, cardini e battenti. L’esito non era per nulla scontato. Era una prova vera, alla cieca, non c’erano garanzie di tenuta, si rischiava grosso, la porta poteva resistere oppure poteva cedere. La figuraccia era concreta, per tutti. Alcune rinomate aziende – già allora consolidate – sudarono freddo in quei lunghi secondi, altre dovettero chinare il capo davanti all’evidenza, quando il finto ladro riusciva a scassinare e scassare la loro porta, magari la top di gamma. Ma la porta di sicurezza di Alias risultò davvero bella da vedere e concretamente solida, a prova di effrazione. Nello specifico, Dario Vaccari decise di affidare il microfono, su due piedi e senza preavviso, proprio a Giovanni in veste di speaker per commentare in diretta le caratteriste tecniche della porta Alias. Fu in quell’occasione che l’esperienza di Alberti come progettista e poi supervisore di alcuni processi produttivi aziendali venne a galla. La telecronaca, a freddo, di “un tentato scasso, non riuscito!” fu una bella prova del fuoco. A quanto pare fu anche l’ultima volta che si tenne un tale live contest in quella o in altre fiere, i brand che subirono la pubblica sconfitta probabilmente non gradirono.
Da quell’esperienza estemporanea ne è passato di tempo, anni nei quali la forza commerciale di Alias si è sempre contraddistinta da un profondo legame con i propri rivenditori, agenti e clienti. Ormai in ogni regione d’Italia e della Francia Alias è presente con un proprio mandatario o distributore. E se vent’anni fa era impresa titanica trovare un agente disposto a mettere in portafoglio un marchio semisconosciuto (che addirittura voleva coniugare bellezza e sicurezza!) oggi i rapporti si sono invertiti e l’ufficio commerciale è mensilmente subissato da richieste di agenzie che desiderano proporre Alias come loro premium brand.
Grazie all’impegno di tutti i reparti, non ultimo quello commerciale, il volume d’affari è aumentato costantemente nel tempo e nel corso del biennio 2021-2022 ha subito una notevole forza propulsiva rispetto alla curva storica. Ma da piccola impresa ad industria metalmeccanica, quello che non è mai cambiato nei confronti dei clienti è il rapporto diretto. La precisa scelta di mantenere questa linea comunicativa, non mediata da call-center e sistemi astrusi di vendita, post-vendita e assistenza si è rivelata premiante, faticosa ma premiante. E’ anche per alimentare questo rapporto di vicinanza tra persona e persona, tra azienda ed azienda, che non manca mail un tocco di piacentinità nel retro dei moderni stand fieristici di Alias. Siano essi a Milano, Bologna o all’estero, una fetta di cappa piacentina e un bicchiere di Gutturnio accompagnano sempre la “chiacchiera commerciale” delle porte blindate made a Settima di Gossolengo.
I processi industriali spesso non si prestano a soluzioni ad personam né taylor-made, né per gli aspetti produttivi né per quelli commerciali, ma in Alias tutto quello che si può concretamente fare per andare incontro alle esigenze dei clienti viene messo in atto.
Tutto il reparto commerciale gestito da Giovanni Alberti e coadiuvato dall’interno da Paolo Castignetti e da Fabio Lozza per il mercato estero, sta affrontando oggi un extra impegno lavorativo frutto dell’abilità di Alias, ma anche conseguenza di una condizione di mercato per certi versi dopato dai vari bonus ed eco-bonus. Consapevoli che onde anomale possono travolgere anche le aziende più solide e stabili, Alias ha puntato sulla crescita ponderata, si lavora su più turni e nel frattempo si costruiscono nuovi stabilimenti produttivi, si cerca di far fronte alla domanda di oggi e nel mentre si pongono le basi per permettere a tutti di lavorare con maggior agilità e soddisfazione domani.
II prossimo mese di dicembre incontreremo altre figure chiave, amministrativi, tecnici e partner che hanno contribuito a fare di Alias uno dei player primari del settore delle porte blindate Made in Italy. Se vorrete seguirci sarà per noi di Alias un grande piacere condividere l’ultima puntata della storia dei nostri primi 20 anni.
Grazie a tutti, ci risentiamo presto con l’ultima puntata di “Alias20”.
Nei prossimi mesi, incontreremo altre figure chiave, commerciali, tecnici e progettisti che hanno contribuito a fare di Alias uno dei player primari del settore delle porte blindate Made in Italy. Se vorrete seguirci sarà un grande piacere condividere la storia dei nostri primi 20 anni.